The pieces in this volume argue that this intermedial aspect of Pirandellian creation is integral to his way of approaching key themes, from conceptions of gender and sexuality to the problematic status of identity. In fact, his concept of how visuality pervades media can even be surprising - in his concept of 'cinemelografia,' for example, he idealizes the pure art of a cinema that would be the visual manifestation of music. Thus, while our volume takes the explicitly visual rhetoric of his aesthetic theory and poetics as a key point of departure, it would be impossible to ignore how that picture of artistic creation involves Pirandello in many other media. Pirandello's visual conception of the creative artistic process gives rise to a strong impulse across his work toward multimedia experimentation. I motivi di tale assenza nel novero dei suoi lavori si possono solo congetturare, facendo appello all’opera complessiva dello scrittore, al rapporto con il figlio Stefano, che in più di un’occasione divenne una sorta di doppio del padre Luigi, un suo 'alter ego minore', alla ben nota contrapposizione tilgheriana tra “vita” e “forma” e, infine, alla impossibilità postulata dallo stesso Pirandello “di scrivere la vita e viverla allo stesso tempo”. Si fa riferimento anche ai taccuini pirandelliani, che pure contengono diverse note utili all’eventuale costituzione, a posteriori, di un’autobiografia “da fare”, in realtà mai pubblicata dall’autore. Inoltre, nel vaglio di tali materiali si rilevano anche delle infrazioni rispetto al cosiddetto “patto autobiografico” che obbligherebbe l’autobiografo a non mentire. Qualche remora in proposito è espressa anche da Guglielminetti, nel suo “Biografia ed autobiografia”, il quale rinvia invece ad altri testi e documenti, che avrebbero avuto a suo dire maggior titolo per essere considerati autobiografici. Tra l’altro sono assemblate in una maniera non condivisa da altri studiosi di Pirandello, come Taviani, che le colloca diversamente nel contesto dell’opera pirandelliana, nel volume dei «Meridiani» intitolato “Saggi e Interventi”. Le “Pagine autobiografiche”, nel loro complesso, non possono essere considerate un’autobiografia in senso stretto, stando ai canoni del genere.

Il contributo analizza i testi di Pirandello (“Curriculum Vitae” “Frammento d’autobiografia” “Lettera autobiografica” “Mie ultime volontà da rispettare”) raccolti sotto il titolo “Pagine autobiografiche” nel volume “Saggi, poesie, scritti varii” curato da Lo Vecchio-Musti, per poi allargare il discorso ad altri frammenti di carattere autobiografico.

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